I dubbi di una nobildonna Fratelli Blackthorn 03 by Kasey Michaels

autore:Kasey Michaels [Michaels, Kasey]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, General
ISBN: 9788858912300
Google: RoYrAgAAQBAJ
editore: Harlequin Mondadori spa
pubblicato: 2013-06-18T22:00:00+00:00

Tess si sedette sul tappeto davanti al focolare con la veste da camera, pettinandosi i capelli umidi per via del recente bagno, dopo aver congedato Beatrice che era tornata nella camera del bambino.

Sembrava che Emilie avesse abdicato al suo ruolo di balia di Jacques per trascorrere gran parte della giornata ad accudire Puck, che era apparso felice delle attenzioni della donna. La balia era diventata rossa quando Tess si era complimentata con lei per le cure rivolte al fratello di Jack, prima di rimandarla nella camera dell'ammalato.

Sì, Tess aveva deciso. C'era qualcosa di speciale negli uomini Blackthorn. Le sarebbe interessato conoscere Beau, il maggiore.

La pioggia era diventata un acquazzone prima che rag- giungessero la carrozza cittadina, e sebbene non fosse necessario un bagno, Tess aveva voluto del tempo per raccogliere i pensieri prima che lei e Jack leggessero la comunicazione del padre. Aveva preso la lettera da Jack e ora giaceva sulla toeletta, con il sigillo in ceralacca intatto, disturbandola perché ormai non si poteva più ignorare. Non si poteva evitare la verità per sempre.

Sentì bussare alla porta e si voltò in tempo per vedere Jack entrare, seguito da Wadsworth, con un vassoio di argento su cui era appoggiata una teiera, le tazze e un piatto di fette di torta. Il maggiordomo posò il vassoio su uno dei tavoli, fece un inchino a Tess, e si ritirò.

«È un pensiero gentile da parte tua, Jack, ma non credo che riuscirei a mangiare. Neanche una torta.»

Jack era... meraviglioso. Affascinante con i pantaloni alla cavallerizza scuri e la camicia bianca. Era un uomo dal fisico perfetto. Non poteva farne a meno, non era così? Ma sembrava anche competente. Responsabile. Affidabile. Un rifugio sicuro. Il suo rifugio sicuro.

Legò i capelli ancora umidi e lo raggiunse al tavolo, fermandosi solo per prendere la lettera di Sinjon. Non suo padre. Non più. Ora era Sinjon. Era il bastardo, come lo aveva definito Will Browning, non per nascita, ma per natura.

«Preferirei che la leggessi tu» disse Tess, passandogli la lettera mentre si sedeva, ed entrambi finsero di non accorgersi del leggero tremolio della sua mano. Quando Jack prese la lettera e si sedette dall'altra parte del tavolo, Tess si preoccupò di versare il tè. A Jack piaceva zuccherato. Tre cubetti. Tess lo ricordava. Come Jacques, adorava le cose dolci. Non era strano che gli piacesse anche lei...

Jack aprì il sigillo in ceralacca e spiegò la pagina, ogni rumore della cera che si rompeva risuonava nella stanza silenziosa come un colpo di pistola.

«Non ci sono saluti» disse, guardando in alto nella pagina. «Immagino che sapesse chi l'avrebbe trovata e chi l'avrebbe letta. D'accordo, facciamola finita. Non mi piace l'idea che sia seduto da qualche parte nella sua ragnatela, sfregandosi le mani davanti alla nostra frustrazione.»

Tess sedeva con le mani in grembo, piegando il morbido lino del tovagliolo, mentre la mente di Sinjon Fonteneau, Marchese de Fontaine, si apriva a loro, certo non completamente, certo senza il candore di una confessione in punto di morte. Avrebbe giocato fino alla

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